Cina: ex banchiere centrale condannato a morte per corruzione
Ex presidente della Banca di Cina condannato a morte per corruzione
Liu è stato privato dei diritti politici a vita, tutti i suoi beni personali saranno confiscati e tutti i suoi guadagni illegali dovranno essere recuperati e consegnati al tesoro dello Stato.
L’ex presidente della Banca di Cina, Liu Liange, è stato condannato martedì a morte con una sospensione di due anni per corruzione ed emissione illegale di prestiti.
È stato scoperto che aveva accettato tangenti per un valore di oltre 121 milioni di yuan (16,8 milioni di dollari), ha affermato il tribunale della città di Jinan, nella provincia orientale cinese dello Shandong, nel suo verdetto.
Liu è stato privato a vita dei diritti politici, tutti i suoi beni personali saranno confiscati e tutti i suoi guadagni illeciti dovranno essere recuperati e consegnati al tesoro dello Stato, si legge nella sentenza del tribunale, come riportato dall’agenzia di stampa statale Xinhua.
La corte ha stabilito che Liu aveva sfruttato i suoi vari incarichi rispettivamente presso l’Export-Import Bank of China e la Bank of China per assistere altri in questioni quali il finanziamento di prestiti, la cooperazione di progetti e gli accordi sul personale, accettando illegalmente tangenti in cambio.
Inoltre, è stato scoperto che ha consapevolmente facilitato l’emissione di prestiti per un totale di oltre 3,32 miliardi di yuan a società non qualificate, in violazione delle norme di legge, con conseguente perdita di capitale di oltre 190,7 milioni di yuan (circa 27 milioni di dollari), ha affermato il tribunale.
Liu è stato il secondo importante banchiere cinese ad essere punito per corruzione.
Il 20 novembre, il Partito comunista cinese al potere ha espulso dal partito Lou Wenlong, ex vicepresidente della Banca agricola cinese, per corruzione.
Nella dichiarazione si afferma che Lou è stato ritenuto colpevole di essersi deliberatamente opposto alle indagini sul suo caso e di aver violato il codice di frugalità del Partito partecipando a banchetti pagati con fondi pubblici o che avrebbero potuto influenzare il corretto svolgimento dei doveri ufficiali.
Martedì è stata inoltre avviata un’azione penale nei confronti di Wang Yixin, ex vicegovernatore della provincia di Heilongjiang, nella Cina nordorientale, per presunta accettazione di tangenti.
La Procura popolare municipale di Heze, nella provincia orientale cinese dello Shandong, ha depositato il caso presso il tribunale intermedio della città in seguito a un’indagine della Commissione nazionale di vigilanza.
Secondo quanto riportato da Xinhua, i pubblici ministeri sostengono che Wang ha abusato della sua posizione nelle province di Hainan e Shanxi per garantire vantaggi ad altri in cambio di tangenti descritte come “estremamente ingenti”.
Da quando è salito al potere nel 2012, il presidente cinese Xi Jinping ha portato avanti una massiccia campagna anticorruzione, in cui sono stati puniti oltre un milione di funzionari, tra cui due ex ministri della Difesa e decine di alti ufficiali militari.
Luigi Mazzoni
Dovrebbero farlo anche qui in Italia!
Luigi Mazzoni
Dovrebbe essere così anche in Italia ….