64 filiali bancarie statunitensi chiudono in una settimana

ULTIME NOTIZIE: 64 filiali bancarie statunitensi annunciano una chiusura scioccante in una sola settimana: JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs chiudono centinaia di filiali

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AGGIORNAMENTO: mercoledì 10 gennaio 2024

(NdT: Tutto questo potrebbe essere evitato rettificando la contabilizzazione della creazione di denaro bancario, iscrivendolo come afflusso di cassa nella banca stessa alla creazione)

FONTE

Nota del redattore: per comprendere più chiaramente questa storia, si prega di leggere anche questo articolo pubblicato da AMG-NEWS il 13 novembre 2023: Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha suonato il campanello d’allarme: le più grandi banche a rischio di collasso quest’inverno con l’inizio di massicci fallimenti

Il colpo di scena: la svendita di azioni da 140 milioni di dollari del CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon nel 2024

In una sorprendente ondata di sconvolgimenti finanziari, 64 filiali bancarie statunitensi, tra cui giganti come PNC Bank e JPMorgan Chase, hanno sorprendentemente chiesto la chiusura in soli sette giorni. Questa mossa senza precedenti ha provocato un’onda d’urto nel settore bancario, lasciando i clienti a cercare risposte e a chiedersi se i loro istituti finanziari di fiducia non stiano diventando vittime di una tendenza sinistra. Preparatevi per un resoconto sull’inquietante ondata di chiusure di filiali che sta rimodellando il panorama del settore bancario americano.

In un batter d’occhio, la nazione ha assistito a un’ondata impressionante di chiusure di filiali bancarie, con attori importanti come PNC Bank in testa alla classifica. Tra il 12 e il 18 dicembre, un numero allarmante di istituti finanziari ha presentato richieste di chiusura, dipingendo un quadro cupo della salute del settore bancario. JPMorgan Chase, un altro colosso nel campo finanziario, si è unito a questa tendenza sconcertante, suscitando perplessità e preoccupazioni nella sua vasta base di clienti. Mentre la polvere si deposita su questa settimana inquietante, è imperativo analizzare le ragioni dietro questo improvviso esodo delle filiali bancarie ed esplorare le sue potenziali ripercussioni sui consumatori di tutti i giorni.

La tendenza inquietante

I documenti di chiusura, come riportato dall’Ufficio statunitense del controllore della valuta, rivelano uno schema sconcertante che trascende la semplice coincidenza. Il colosso finanziario PNC Bank ha dominato la lista delle chiusure, sollevando sospetti sui motivi dietro un ritiro così massiccio degli istituti bancari fisici. Questa tendenza inquietante ci spinge a mettere in discussione la stabilità delle nostre istituzioni finanziarie e, cosa ancora più importante, l’impatto che avrà sull’americano medio.

Mentre analizziamo gli strati di questa crisi finanziaria, la domanda incombente è se questo sia l’inizio di un effetto domino all’interno del settore bancario. Le chiusure si estendono oltre i confini statali, creando un effetto a catena a livello nazionale che minaccia di rimodellare l’accessibilità e la comodità dei servizi bancari tradizionali. La partecipazione di JPMorgan Chase a questo movimento enigmatico serve solo ad intensificare le preoccupazioni, lasciando i consumatori a chiedersi se non si tratta semplicemente della punta dell’iceberg.

Dietro il linguaggio freddo e burocratico delle pratiche di chiusura si celano le storie di innumerevoli persone che facevano affidamento su queste filiali per le loro esigenze finanziarie quotidiane. Le chiusure improvvise lasciano i dipendenti senza lavoro, le comunità senza un centro finanziario e i clienti senza uno spazio fisico dove affrontare le loro preoccupazioni. Non si tratta solo di numeri in bilancio; riguarda le persone che hanno dato fiducia a queste istituzioni con i loro soldi guadagnati con fatica.

La chiusura di 64 filiali bancarie statunitensi in una sola settimana non è solo un’anomalia statistica; è un presagio di una nuova era nel settore bancario. PNC Bank e JPMorgan Chase potrebbero aver guidato questa ondata, ma le ripercussioni si estendono ben oltre i loro consigli di amministrazione. Mentre siamo alle prese con le conseguenze di questo cambiamento epocale, è imperativo rimanere vigili, porre domande difficili e chiedere responsabilità alle istituzioni finanziarie che detengono le chiavi del nostro benessere economico. Il futuro del settore bancario tradizionale è in bilico e spetta a noi consumatori dargli forma.

JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs chiudono centinaia di filiali e ne licenziano migliaia mentre si preparano al tracollo finanziario

Con una mossa senza precedenti che segna la rovina del settore bancario statunitense, JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs hanno avviato una serie di misure drastiche. I titani finanziari stanno chiudendo centinaia di filiali e licenziando migliaia di dipendenti, il tutto in previsione di un tracollo finanziario che potrebbe rimodellare il panorama finanziario della nazione.

Gli Stati Uniti sono sull’orlo di una catastrofe finanziaria e i segnali sono inquietanti. I pilastri un tempo incrollabili del settore bancario, JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs, sono ora in modalità di crisi e stanno adottando misure drastiche per prepararsi all’imminente tracollo finanziario dal quale gli esperti hanno a lungo messo in guardia. Questo articolo non è solo una cruda analisi delle statistiche allarmanti, ma anche una cupa riflessione sul bilancio umano di queste azioni prese dalle istituzioni.

Tassi di interesse record, combinati con le turbolenze nel settore immobiliare, hanno gettato un’ombra incombente sulle più grandi istituzioni finanziarie della nazione. JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs hanno riportato perdite sconcertanti negli ultimi mesi e sono profondamente consapevoli che una crisi molto più grande è in agguato proprio dietro l’angolo. Di conseguenza, questi giganti bancari stanno stringendo i cordoni della borsa, riducendo la loro presenza fisica e tagliando spietatamente la loro forza lavoro. Perché? Perché temono ritiri di massa e una valanga di fallimenti con l’avvicinarsi del rigido inverno.

Gli esperti sono inequivocabili: queste sono solo le prime avvisaglie di quella che si preannuncia come un’altra crisi finanziaria globale, e si prevede che le condizioni peggioreranno ulteriormente.

Nel mese di ottobre, ben 54 filiali sono state chiuse definitivamente, lasciando innumerevoli americani bloccati senza accesso ai servizi finanziari essenziali. Il bollettino dell’Ufficio del controllore della valuta (OCC), pubblicato un fatidico venerdì, ha rivelato la dura realtà. Bank of America ha guidato la carica chiudendo 21 filiali nella prima settimana di ottobre, mentre Wells Fargo non è rimasta molto indietro con 15 filiali che sono andate incontro alla chiusura. Anche la US Bank e la JPMorgan Chase si sono unite al triste corteo, chiudendo rispettivamente nove e tre filiali.

Ma la tempesta non si è fermata qui. Santander e la City Bank hanno recentemente aggravato la situazione chiudendo quasi 20 filiali ciascuna. Negli ultimi dodici mesi, secondo i dati di S&P Global, le banche statunitensi hanno chiuso insensibilmente oltre 3.100 sedi. Nel periodo dal 2021 al 2022 si è assistito a uno sconcertante aumento del 38% delle chiusure di filiali rispetto all’anno precedente. E non sono solo i rami a scomparire; anche il personale delle banche sta diminuendo. L’esposizione della CNBC ha rivelato che anche le banche più importanti in America non sono immuni da questi tagli spietati.

Il costo delle vite umane è sconcertante. Le sei maggiori banche statunitensi hanno complessivamente tagliato 20.000 posizioni nel corso del 2023, un fatto messo in luce dai documenti depositati dalle loro stesse società. La riduzione dei posti di lavoro non è una mera decisione di bilancio; è un istinto di sopravvivenza poiché il futuro incerto getta un’ombra minacciosa. “Le banche stanno tagliando i costi dove possono perché le cose saranno davvero incerte il prossimo anno”, ha osservato Chris Marinac, direttore della ricerca presso Janney Montgomery Scott.

Wells Fargo e Goldman Sachs sono in prima linea in questa triste tendenza. Entrambe le istituzioni hanno licenziato circa il 5% della loro forza lavoro negli ultimi dieci mesi. Alla Wells Fargo, i tagli di posti di lavoro hanno iniziato ad aumentare dopo che la banca ha annunciato un allontanamento strategico dal business dei mutui. Il direttore finanziario, Mike Santomassimo, ha rilasciato una dichiarazione agghiacciante che ha fatto rabbrividire i dipendenti: “Sono pochissime le parti dell’azienda che saranno risparmiate dai tagli”.

Questi sviluppi dipingono un quadro desolante della salute del settore bancario statunitense. Con la turbolenza economica incombente, gli ultimi mesi dell’anno minacciano di esacerbare i problemi del mondo finanziario. È un momento in cui le banche statunitensi dovrebbero trovarsi su un terreno stabile, ma invece si ritrovano in un pantano di incertezza. La stabilità che finora ha impedito il collasso dei mercati e delle istituzioni è in bilico sull’orlo del precipizio.

La verità è che le condizioni attuali sono a dir poco insostenibili e il caos scenderà molto prima di quanto la maggior parte delle persone osasse immaginare.

La crisi inevitabile

Nel mezzo di questa crisi in corso, è importante rendersi conto che il mondo finanziario sta per precipitare nel caos. Le azioni di JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs non sono incidenti isolati ma piuttosto forieri di un tracollo finanziario che si sta accumulando da anni. Le nubi temporalesche si sono addensate e ora stanno per scatenare una tempesta di grandezza senza pari.

Mentre questi giganti bancari chiudono i battenti e licenziano la forza lavoro, gli americani comuni subiranno il peso della crisi. L’accesso ai servizi finanziari essenziali sta diminuendo e la sicurezza del lavoro sta evaporando. È una triste realtà che dobbiamo affrontare a testa alta.

In conclusione, il settore bancario è sull’orlo del precipizio e l’abisso si sta avvicinando rapidamente. Le misure adottate da JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs non sono semplici misure precauzionali; sono azioni disperate di istituzioni che sanno di essere sull’orlo del baratro. Le statistiche sono allarmanti, il bilancio umano è straziante e le prospettive sono disastrose. Il tracollo finanziario non è più una minaccia incombente; sta accadendo adesso, proprio davanti ai nostri occhi. Dobbiamo essere preparati al caos che ci aspetta e sperare in un futuro più luminoso oltre la tempesta.

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